CGIL – CISL – UIL

Caserta

Ancora una volta CGIL, CISL e UIL pongono l’attenzione sul Welfare della provincia di Caserta, ritenendo che le politiche sociali dovrebbero essere solide colonne portanti sul nostro territorio, e dovrebbero essere il principale strumento per sostenere tutti quei disagi e quelle difficoltà di cittadini e nuclei familiari, acuiti ancor di più da una crisi che stenta ad arretrare.

CGIL, CISL e UIL manifestano apprensione e preoccupazione per la grave situazione in cui versa l’Ambito Sociale Territoriale C1 della provincia di Caserta – a cui afferiscono i comuni di Caserta, San Nicola la Strada, Casagiove e Capodrise – che ha perso negli anni scorsi circa due milioni di euro di finanziamenti, previsti dal fondo PAC anziani e infanzia.

La verità è che ancora non si registra quell’inversione di rotta, richiesta dalle Organizzazioni sindacali,  necessaria a scongiurare altri disastri simili, ma soprattutto atta a realizzare una reale programmazione sociale, che garantisca ai cittadini i servizi dovuti.

CGIL, CISL, e UIL ritengono estremamente grave l’incapacità di produrre un monitoraggio economico e sociale delle attività svolte fino ad oggi, che mette a rischio la presentazione del Piano di Zona per la terza annualità del Piano Sociale Regionale.

Purtroppo, nonostante la Regione Campania abbia slittato la scadenza per la presentazione dei piani al 31 gennaio, ciò non sarà sufficiente a colmare dei vuoti ormai strutturali.

Alla luce di quanto espresso e soprattutto per il ruolo riconosciuto e attribuito dal Piano Sociale Regionale alla concertazione con le parti sociali, CGIL. CISL e UIL provinciali continueranno a vigilare sulla realizzazione corretta e coerente con i bisogni dei cittadini, annunciando sin da ora che non esiteranno a mettere in campo ogni forma di azione necessaria e opportuna, a partire da una richiesta di incontro urgente alla Regione.

Se qualcuno ha scambiato il senso di responsabilità di CGIL, CISL e UIL  con acquiescenza verso un modo di governare i processi e le scelte dell’Ambito ha sbagliato i suoi conti.

Le Organizzazioni sindacali non staranno a guardare passivamente i danni che la gestione di questo Ambito sta producendo e metteranno in essere tutte le iniziative per tutelare  i cittadini disagiati  che non possono e non devono continuare ad essere bistrattati e a vivere nella totale precarietà assistenziale.