La Provincia di Caserta così come previsto ha varato il progetto di dimensionamento scolastico per l’ anno 2016/2017 in modo discutibile e  senza una vera scelta del progetto formativo per il territorio.Nonostante il confronto  con le Organizzazioni sindacali e le osservazioni evidenziate  in sede d’incontro dalla Flc Cgil di Caserta ad oggi dobbiamo rilevare- osserva la segretaria Gaetanina Ricciardi- manca nelle scelte fatte dall’ente qualsiasi coerenza con l’offerta formativa esistente .E’indispensabile, continua la sindacalista, valutare il raccordo tra la programmazione -territoriale e la consistenza dell’edilizia scolastica preesistente, le attrezzature e i laboratori. Le sofferenze delle scuole della provincia in particolare della zona aversana sono note, è inaccettabile che si attivino doppi turni per mancanza di strutture e di questa difficoltà l’ente Provincia non ha soluzione.Senza alcuna valida pianificazione sono state accolte tutte le richieste delle scuole venendo meno al ruolo di programmazione del piano formativo per la provincia casertana e senza alcun impegno per quel che riguarda la strutturazione di nuovi laboratori.

E’ ben strano – dichiara la segretaria della Cgil di Caserta Camilla Bernabei- che un ente in dissesto come la Provincia di Caserta, che per il 2016 prevede tagli in bilancio in tutti i settori finanche per la manutenzione ordinaria delle scuole prenda poi l’impegno per nuovi indirizzi alberghieri che come sappiamo necessitano di laboratori costosi.Laboratori di cucina che già mancano in alcuni istituti e che si vogliono sopperire con convenzioni con privati con ulteriori aggravi di spese e bassissima qualità .E’ per noi scandaloso che si continui a proporre soluzioni al ribasso, la nostra provincia ha bisogno di una programmazione formativa che consideri  gli istituti superiori ipotesi di filiere formative omogenee, afferenti  anche alle diverse tipologie di istruzione sempre nel rispetto  delle vocazioni dei contesti ambientali di riferimento evitando duplicazioni e sovrapposizioni che porterebbero  effetti di concorrenzialità e di dispersione di risorse.  Riteniamo che questa Terra di Lavoro abbia mille intelligenze e mille potenzialità che possono  e devono dare concretezza alle scelte in tema di istruzione pubblica orientandole allo sviluppo del territorio.Su queste ed altre questione la CGIL ha chiesto all’Amministrazione provinciale  di istituire un tavolo tecnico per uno studio serio e documentato sulle potenzialità del territorio  da porre alla base delle scelte relative all’offerta formativa del territorio.

La CGIL continuerà a chiederlo, anzi a pretenderlo.